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Home > Attualità > Rapporto annuale AI 2005: Singapore

Rapporto Annuale 2005 Amnesty International: Singapore

Repubblica di Singapore
Capo di Stato: S.R. Nathan
Capo del governo: Lee Hsien Loong (subentrato a Goh Chok Tong ad agosto)
Pena di morte: mantenitore
Statuto di Roma della Corte penale internazionale: non firmato
Convenzione delle Nazioni Unite sulle donne: ratificata con riserve
Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle donne: non firmato

Secondo i dati forniti dal governo, tra gennaio e settembre sono state eseguite sei condanne a morte. Permangono restrizioni alla libertà di espressione a causa di legislazioni restrittive e la minaccia di cause civili per diffamazione contro oppositori politici. A diciassette uomini, trattenuti senza accusa né processo dal 2002, ai sensi della legge sulla sicurezza interna (ISA), è stata estesa la detenzione per altri due anni. Testimoni di Geova continuano a essere incarcerati in quanto obiettori di coscienza al servizio militare.

Contesto

Ad agosto vi sono stati dei segnali di un possibile alleggerimento dei rigidi controlli politici e sociali, quando il nuovo primo ministro Lee Hsien Loong ha richiesto una società “aperta” e “inclusiva”. Tuttavia, un’ampia gamma di norme restrittive sono rimaste in vigore, ponendo limiti alle libertà di espressione, associazione e riunione.

Pena di morte

A ottobre le autorità hanno annunciato che da gennaio erano state messe a morte sei persone e che nel 2003 vi erano state 19 esecuzioni. Nonostante una apparente diminuzione nel numero delle esecuzioni, Singapore continua a detenere il più alto tasso di esecuzioni al mondo, in rapporto al numero di abitanti. La pena di morte continua a essere prevista per traffico di droga, omicidio, tradimento e alcuni reati connessi con l’uso delle armi da fuoco.

Limitazioni alle libertà di espressione e di riunione

Benché siano state revocate alcune restrizioni riguardanti riunioni politiche al chiuso, i rigidi controlli esercitati dal governo nei confronti di organizzazioni della società civile e della stampa hanno continuato a limitare la libertà di espressione e hanno ostacolato il monitoraggio indipendente sul rispetto dei diritti umani.

La potenziale minaccia di cause civili ha continuato a impedire l’attività politica degli oppositori del Partito di azione popolare (PAP), creando un clima di autocensura.

*A settembre, il tribunale ha stabilito che Chee Soon Juan, presidente del Partito democratico di Singapore, all’opposizione, era tenuto a pagare i danni per un ammontare di 500.000 dollari di Singapore (pari a circa 305.000 dollari americani), in un’azione legale per diffamazione originariamente intentata contro di lui nel 2001 da due leader del PAP. Nel caso in cui Se Chee Soon Juan non fosse in grado di pagare la somma, ne verrebbe dichiarata la bancarotta e non potrebbe quindi candidarsi alle elezioni.

*Ad aprile, l’ex leader dell’opposizione del Partito dei lavoratori, J.B. Jeyaretman, il quale, nel 2001, in seguito a una serie di cause per diffamazione era andato in bancarotta ed era stato espulso dal parlamento, ha presentato appello, senza successo, per essere riabilitato dalla bancarotta. A novembre la Corte d’Appello ha respinto il suo ricorso.

Detenzione senza processo

A settembre, le autorità hanno rilasciato due uomini, detenuti senza processo ai sensi della legge sulla sicurezza interna (ISA), ponendoli agli arresti domiciliari. Inoltre, sono stati estesi di due anni gli ordini di detenzione di altri 17 uomini. Complessivamente, 36 uomini, accusati di pianificare attentati dinamitardi, sono rimasti in carcere senza accuse né processo ai sensi dell’ISA. Le autorità hanno dichiarato che gli uomini, arrestati tra il 2001, il 2002 e il 2004, erano membri o sostenitori di un gruppo islamista, Jemaah Islamiyah. L’ISA viola il diritto a un processo equo e a porte aperte, nonché il diritto alla presunzione d’innocenza fino a prova contraria.

Obiettori di coscienza

Almeno quattro obiettori di coscienza al servizio militare sono stati incarcerati durante l’anno e altri 20 continuavano a scontare pene detentive. Sono tutti appartenenti al gruppo religioso al bando dei Testimoni di Geova. A Singapore non esiste un servizio civile alternativo per gli obiettori di coscienza al servizio militare.

Rapporti di AI

Singapore: The death penalty -- a hidden toll of executions (AI Index: ASA 36/001/2004)