14 marzo 2007 - Migliaia di contadini e operai senza lavoro si sono rivoltati nella provincia dello Hunan, nel centro della Cina, attaccando la polizia e distruggendone i veicoli, ha riportato un funzionario lo scorso lunedi'. E' stata l'ultima di una serie di violente dimostrazioni a cui hanno partecipato circa 20 000 persone in protesta contro un migliaio di poliziotti armati. Nove macchine della polizia sono state incendiate. Il funzionario Tan del distretto di Lingling della citta' di Yongzhou (nella provincia dello Hunan) ha affermato via telefono che "e' successo perche' non sono soddisfatti di alcuni comportamenti del governo" e "scontenti della corruzione dei funzionari". Il website d'oltremare Boxun (www.boxun.com) che si occupa di diritti umani, ha detto che la scintilla che ha fatto scoppiare la rivolta e' stato il costo sempre crescente dei trasporti pubblici. Il sito in questione non puo' essere visionato nella Cina continentale. Il funzionario dello Hunan ha inoltre riferito che la rivolta e' stata soppressa e
che diverse persone sono state arrestate e che il governo stava cercandone gli organizzatori. Tra i molti feriti sia tra i rivoltanti che la polizia non ve ne sono di gravi. Una diversita' sempre piu' ampia tra ricchi e poveri, corruzione e abusi di potere stanno facendo crescere il numero di dimostrazioni e rivolte in Cina che spesso esplodono per motivi che a prima vista sembrano di minor importanza.
Il governo ha dichiarato che gli "incidenti di massa" nel paese, un termine che include proteste, petizioni e dimostrazioni, sono stati nel 2006 circa 23 000. Gli sforzi per ridurre le ineguaglianze e le fonti di malumore sono uno degli obiettivi principali del governo per cercare di migliorare la vita di 750 milioni di contadini.
Fonte:
Swissinfo, Reuters